18 dicembre, 2006

affidabilità piattaforme

proprio nel mio ultimo post
vi parlavo del problema dei costi delle piattaforme per fare trading e dei dati della scarsa affidabilità delle piattaforme proposte dai più diffusi intermediari e banche online italiani.

questa mattina alle 9.00, come ogni mattina, ero pronto con tutti i miei livelli poco prima per rilassarmi leggevo un po' di articoli e in particolare quelli sui problemi di internet di questi giorni che sembrano continuare in tutta italia.

scorrono i secondi dopo le 9 e niente, tutto fermo. penso subito alla connessione, ma la mia con fastweb non ha mai avuto i problemi citati e infatti va. penso quindi di aver sbagliato a impostare il feed dei dati, ma è acceso e in linea. alla fine mi accorgo che è proprio la piattaforma ad essere bloccata e ora, dopo più di 15 minuti è ancora tutto fermo.

immaginate la situazione di chi avesse avuto delle posizioni aperte, per fortuna non è il mio caso. provare a chiamare il troppo spesso inefficiente call center sarebbe un'impresa impossibile dato che sarà tempestato da decine di chiamate in contemporanea.

insomma, ripeto l'analisi del problema e il consiglio che ho dato l'ultima volta e che ritengo valido per me stesso in primo luogo. fintanto che, come appunto nel mio caso, si è in una fase di studio e apprendimento può andare benissimo utilizzare una di queste piattaforme oferte dalle banche online italiane abbinata ai servizi End of Day tipo prorealtime, tenendo presente che la stessa si può boccare molto più spesso di quanto immaginiate quindi la vostra strategia deve adattarsi e di conseguenza prevedere questa possibilità (io ad esempio evito di avere posizioni aperte overnight anche per evitare problemi come quello di stamattina). sappiate poi che spesso ci possono essere anche semplici rallentamenti, quindi ciò che vedete a video è magari accaduto uno o più minuti fa. anche qui si può porre rimedio, purché la piattaforma non si blocchi del tutto. personalmente mi rifaccio ai grandi del passato, in un tempo in cui si faceva trading guardando solo il ticker che portava un ritardo di circa 5 minuti rispetto alla transazione, come ai tempi di jesse livermore, circa 100 anni fa, ritardo che nei momenti di mercato decisivi raggiungeva anche le decine di minuti (esattamente come accade oggi con queste piattaforme modernissime). insomma, mi sono detto, se ci riuscivano loro allora, dev'essere possibile farlo anche oggi (sempre ipotizzando di essere ancora in una fase di apprendimento) e in effetti ho trovato molto utile questa impostazione, soprattutto a livello mentale.

resta comunque il fatto che da un certo punto in poi l'utilizzo di piattaforme professionali e a pagamento sia una condizione necessaria per poter fare trading a livelo professionale. anche perché credo che credere e sperare che le piattaforme proposte dagli intermediari online italiani si adeguino ai livelli tecnologici di quelle usate dai veri professionisti, si possa rivelare molto pericoloso, poiché nel frattempo ci si potrebbe trovare in una situazione come quella di stamattina, con il mercato contro e l'impossibilità di liquidare la posizione aperta.

non faccio i nomi delle tanto inaffidabili piattaforme italiane poiché sono quasi tutte nella stessa situazione, davvero non esiste un'alternativa affidabile nel panorama presente. chi di voi fosse interessato a saperne di più può visitare uno dei tanti forum finanziari e troverà decine di utenti giustamente arrabbiati con le tanto reclamizzate piattaforme di trading che troppo spesso si bloccano nei momenti decisivi.

credo che proprio il fatto che le grandi banche online abbiano ben presente che il loro pubblico sia composto prevalentemente da non professionisti o comunque da aspiranti trader che nel 95% dei casi abbandonerà il mercato prima dell'anno, non siano spinte a migliorare realmente il servizio offerto, dato che sarebbe rivolto ad una sparuta minoranza. molto meglio continuare a offrire offerte sensazionali ai nuovi clienti, spremerli finché durano e cercarne di nuovi. tanto loro piattaforma bloccata, guadagno o perdita, mercati in rialzo o ribasso, sono gli unici che guadagnano sempre e senza rischiare nulla.

la soluzione finale resta quindi quella di affidarsi ad un broker estero, utilizzare una delle piattaforme professionali e a pagamento (quasi tutti i broker esteri lasciano la possibilità di scelta della piattaforma al cliente). queste piattaforme pur essendo spesso molto costose valgono fino all'ultimo euro speso, data l'elevata affidabilità e REALE professionalità delle stesse. il contro è che con i broker esteri bisogna poi fare la dichiarazione dei redditi da capitale a fine anno manualmente, ma non è un operazione complicatissima, dato che gli stessi broker ogni giorno e a fine anno, forniscono il dettaglio di tutte le operazioni effettuate da presentare poi in allegato alla dichiarazione al fisco. il vantaggio in questo caso è che si pagano le imposte appunto a fine anno e solo sui capital gain, compensando direttamente le perdite con i profitti, mentre col regime amministrato si è tassati automaticamente ad ogni profitto e per ogni perdita si matura un credito di imposta. quindi se ad esempio io nei primi sei mesi ho guadagnato 100 e nei secondi sei mesi perso 40, con la dichiarazione a fine anno pago le tasse solo sui 60 di effettivo guadagno, mentre col regime amministrato pago le tasse sui 100 guadagnati e maturo un credito sui successivi 40 persi. ciò può rappresentare quindi un vantaggio che compensa le complicazioni derivanti dalle dichiarazioni manuali.

15 dicembre, 2006

limitare i costi: il trading open source

in questi giorni ho fatto una piacevole e utile scoperta. come da titolo, si tratta di una piattaforma di trading open source, quindi completamente gratuita. non solo, ma la stessa piattaforma permette di interfacciarsi a servizi fornitura dati gratuiti, come quelli già noti di yahoo, borsa italiana, directa e soprattutto il nuovo servizio opentick, che rappresenta l'open source dei dati in tempo reale.

in sintesi la piattaforma, che si chiama Eclipse Trader, accoppiata alle forniture dati, contribuisce a ricolvere uno dei problemi più grandi, per quanto concerne i costi fissi, che i trader hanno specialmente agli inizi, ossia i costi elevatissimi dei programmi di trading professionali e delle forniture di dati in tempo reale.

ho provato la piattaforma per qualche giorno prima di proporvela, devo dire che è, a mio avviso, realizzata molto bene, semplice e senza troppi fronzoli permette tutte di visualizzare i grafici e gli studi più comuni in analisi tecnica, con un buon grado di personalizzazione.

sicuramente il progetto deve proseguire e crescere, ma indubbiamente è un buon inizio (esiste dal 2004) e si spera che prosegua in modo da poter diventare il linux delle piattaforme di trading.

per quanto riguarda chi fa trading e vuole limitare l'utilizzo di software e forniture dati a pagamento, credo che Eclipse Trader, insieme a ProRealTime, possano rappresentare un'ottima soluzione per le analisi End of Day. poi, sempre in un ottica di limitazione dei costi, durante il giorno e in tempo reale, si possono usare le piattaforme proposte dagli intermediari online più noti, anche se alcune di queste sono purtroppo afflitte da problemi di affidabilità e talvolta si bloccano nei momenti di mercato più critici, annullando di fatto e, talvolta, tragicamente i vantaggi realizzati in termini di risparmio. ecco quindi che le stesse sono utilizzabili solo in casi di trading non a livello professionale e in un ottica di lungo periodo ovvero in fase di studio e apprendimento, dove sarebbe perfettamente inutile spendere per le piattaforme più avanzate e purtroppo costosissime, cui ci si rivolgerà nel momento in cui si inizierà a fare sul serio e quindi al termine del (lungo) periodo di apprendimento.

14 dicembre, 2006

blogger finanziari


blogger finanziari

...per evitare di prendersi troppo sul serio, come a volte purtroppo accade, parlandovi ogni giorno di:

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13 dicembre, 2006

opendns: una soluzione ai problemi di internet di questi giorni

i recenti allarmismi sui problemi di internet, come ad esempio un servizio del TG5 alquanto confuso e purtroppo mistificante, hanno seminato il panico tra i moltissimi che, utilizzando internet ogni giorno, non sono necessariamente espertissimi in campo tecnologico.

ecco quindi che ho pensato di contribuire alla soluzione dle problema, che peraltro è davvero semplice, immediata e alla portata di chiunque (anche dei meno esperti). una soluzione si chiama opendns, che come ricordato in questo articolo de la repubblica permette di risovere gran parte dei problemi che ci hanno afflitto in questi giorni. l'articolo riporta in modo corretto anche le istruzioni per utilizzare opendns, cui vi rimando.

purtroppo le istruzioni sono solo per windows, le integro allora per quanto riguarda gli utilizzatori di mac.

come usare e settare opendns su mac.

cliccate su mela blu (in alto a sinistra) e scegliete "preferenze di sistema",
poi scegliete "rete" (network) nella sezione "internet e rete",
cliccate su "configura", quindi scegliete TCP/IP.

nella sezione DNS server scrivete gli indirizzi di opendns, che sono:

208.67.222.222
208.67.220.220

(corrispondenti ai DNS primario e secondario di opendns)

a questo punto cliccate su applica ora e avrete finito!

da questo momento sarete al riparo dai problemi che hanno afflitto internet in questi giorni in italia e il servizio opendns (completamente gratuito) vi aiuterà anche nella protezione dagli attacchi phishing, oltre a rendere la navigazione più veloce e a correggere gli errori di digitazione degli indirizzi web.

non male vero?

utlimo consiglio per chi si ostina a usare windows ed è afflitto da virus e affini (il mac non ha di questi problemi e solo questa è una ragione che vi dovrebbe far considerare la possibilità di uno switch) usate sempre un antivirus e un anti malware/spyware/adware. personalmente utilizzo AVG free, che offre entrambi i programmi gratis per uso personale (sono anche degli ottimi prodotti).

Aggiornamento 14 dicembre:
l'interesse da voi mostrato per le problematiche sollevate con questo post mi porta a consigliarvi la lettura di un interessantissima guida intitolata l'acchiappavirus di paolo attivissimo, curatore tra l'altro dell'interessante blog il disinformatico che fa parte dei link del profste blog. nel libro, scritto in modo chiaro e accessibile, l'autore fornisce tutti quei consigli, spiegazioni e suggerimenti utili per una navigazione sicura dai pericoli della rete, tornati di attualità in questi giorni.

il libro è disponibile gratuitamente su internet qui sotto licenza creative common, oppure potrete trovarlo in libreria.

12 dicembre, 2006

Come ripubblicare i contenuti di profste

Profste è attualmente il sito finanziario più seguito in Italia dai professionisti della finanza e del trading (cui è rivolto espressamente ed esclusivamente), per quanto riguarda le analisi operative dell'indice S&P MIB, analisi che costituiscono il fulcro di quanto viene pubblicato quotidianamente in queste pagine.

Nato per rivolgersi esclusivamente ad un pubblico di professionisti e operatori qualificati, grazie al positivo riscontro che ha incontrato nella comunità finanziaria, il sito ha adottato una formula di protezione del diritto d'autore dei propri contenuti, che ne permettesse nel contempo la libera utilizzazione e riutilizzazione, purché se ne citi chiaramente la fonte. Ecco perché tutti i contenuti di profste sotto protetti dalla licenza Creative Common.

La licenza Creative Commons adottata porta i contenuti stessi di essere da un lato protetti dalla legge sul diritto di autore e dall'altro liberamente riproducibili e utilzzabili in modo gratuito e diretto senza richiedere alcuna autorizzazione, purché sia attribuita in modo chiaro la paternità dei contenuti, gli stessi non siano usati per fini commerciali e per opere derivate (impossibilità di alterare o trasformare i contenuti del sito ne' di utilizzarli per crearne altri).

Ecco quindi che, nel rispetto di queste semplici condizioni, tutti i contenuti sono liberamente utilizzabili. Basta leggere attentamente i contenuti e i limiti della licenza stessa e quindi citare chiaramente la fonte di quanto pubblicate e un chiaro link a questo sito (ciò non vale per le ripubblicazioni su carta).

La scelta sta mostrando ottimi risultati, tra coloro che quotidianamente ripubblicano i contenuti del profste blog vi sono alcune tra le più seguite fonti di informazione finanziaria, come:
trend online, tra i più seguiti portali finanziari in Italia, noto per la professionalità che da sempre contraddistingue i suoi contenuti e degli autori che vi scrivono;
Traderlink, autori del software di analisi tecnica e trading tra i più utilizzati dai trader italiani e nelle sale operative; Yahoo! Finanza; Alice nella sezione economia e finanza;
google news, che non ha certo bisogno di presentazioni;
wikio, il famoso aggregatore di notizie di origine francese, che si sta rapidamente diffondendo anche in Italia.

Se quindi vuoi riproporre sul tuo sito i contenuti del sito da offrire ai tuoi lettori, non hai da fare altro che: leggere la licenza Creative Commons, rispettarne i termini e attingere liberamente ai contenuti che ti interessa riprodurre.

Michael Covel: Trend Following


ho recentemente scoperto (grazie a del.icio.us) un autore che non conoscevo e ho trovato in primo luogo molto interessante e in secondo luogo, per me, utilissimo. si tratta di michael covel, che ha scritto un interessante libro, intitolato Trend Following. qui sopra potete vedere lo stesso michael covel che spiega cos'è il trend following trading, (altri video qui).

vi dico subito che il libro non è un manuale tecnico e non contiene, a mio avviso, poco o nulla di utile dal punto di vista della strategia e delle tecniche di trading. risulta essere invece preziosissimo per due motivi:

il primo è che mette in guardia in modo serio e con motivazioni precise da tutto il mondo dei professionisti del trading, che però non fanno trading, degli analisti, promotori finanziari e broker, così come dai programmi televisivi e pubblicazioni dedicati al mondo della finanza (io ci aggiungerei quindi anche moltissimi dei tanti blog finanziari) che ogni giorno ci riempiono di analisi e pareri utili forse a capire cosa non si deve fare e come non si deve pensare (aggiungete pure all'elenco anche questo mio spazio e sarete certamente più vicini alla verità di coloro che si basano su consigli e dritte altrui, in questo settore è essenziale pensare esclusivamente con la propria testa!). in modo particolare l'autore spiega il proprio punto di vista sull'analisi fondamentale, che risulta essere uno strumento probabilmente poco utile e MAI utilizzabile per il singolo investitore.

il secondo è che nel libro trovano spazio profili di trader che, scelti in base alle loro performance certificate e provate, hanno realmente avuto successo e per periodi lunghissimi sui mercati. similmente a quanto fece jack schwager con i suoi famosi Market Wizard, ma portando il discorso e l'analisi su un piano a mio avviso più completo. il risultato è, a mio avviso, eccellente. facendo luce sugli elementi che sono alla base del successo dei trader che trovano spazio nel libro, l'autore fornisce preziosi spunti che ognuno di noi può trovare utili. il libro è infatti rivolto anche a trader non professionisti e semplici investitori, per aiutare a comprendere meglio ciò che sta dietro i tanti fondi comuni d'investimento, fondi pensione, fino ad arrivare ai tanto citati hedge fund. in ultima analisi aiuta anche il piccolo o grande risparmiatore a scegliere meglio.

sul sito e blog di michael covel troverete molto materiale gratuito, che vi consiglio di consultare per comprendere le tematiche trattate (c'è anche una serie di interessanti podcast) per arrivare eventualmente alla decisione di leggere il suo libro.

ripeto che sul libro non troverete formule magiche e molti concetti sono, per chi ha una buona preparazione, certamente non nuovi. nel volume trovano spazio elementi di riflessione esposti in modo chiaro e accessibile, che possono aiutare davvero tutti: dal professionista del trading (io l'ho trovato utilissimo anche dal punto di vista motivazionale e psicologico), al semplice investitore privato che può meglio comprendere i meccanismi che muovono la finanza.

il libro è in inglese e non so se esiste una traduzione in italiano, anche se sapete che sconsiglio fortemente le versioni tradotte in italiano dei libri in campo economico e finanziario, data la talvolta scarsa professionalità che contraddistingue alcune traduzioni.